Penso che uno dei criteri che sia giusto adottare quando si fanno scelte di tipo amministrativo possa e debba essere il riferimento alle esigenze delle famiglie, in particolar modo di quelle che avendo figli si assumono un compito educativo utile in prospettiva per tutta la città e di quelle che, a seguito di malattie o altre forme di disagio, portano avanti compiti spesso gravosi di cura rappresentando così una prima e preziosissima forma di "welfare".
Numerose sono le forme e gli ambiti che una politica della e per la famiglia può assumere: la scuola, l'assistenza sociale, i tempi di fruizione dei servizi comunali, ecc. Certo è che non è che per essere "per la famiglia" una politica deve necessariamente averne "l'etichetta": in questi mesi hanno avuto un forte rilievo le misure adottate dall'Amministrazione per fronteggiare l'emergenza casa al quartiere Giardino e Tessera, così come il miglior dono lo hanno ricevuto le famiglie dei dipendenti di E-CARE che hanno potuto tirare un sospiro di sollievo rispetto alla prospettiva di perdere il lavoro.
Un'occasione è stata colta anche con l'approvazione di un regolamento istitutivo della TASI con il quale il nostro Comune, unico nella zona, ha tenuto conto, nella determinazione delle detrazioni, di quelli che - usando un termine che non mi piace - vengono chiamati i "carichi famigliari", ovvero la presenza di figli. Questo criterio è stato combinato con un secondo parametro: il valore catastale dell'immobile. Sono state in sostanza previste detrazioni per chi abita in una casa piccola e medio - piccola (fino a 600 euro di rendita catastale) e per chi ha figli minorenni (50 euro ciascuno) ed abita in una casa piccola o medio-piccola.
Qui il contenuto (di massima) dell'intervento che ho fatto in Consiglio Comunale il 27 luglio 2014:
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